Piero V.

Restricted network on QEMU

Recently, I wanted to install a legacy OS in a virtual machine with QEMU.

However, for several reasons, I did not want it to be able to access the Internet but still be able to access some services on my host.

I had already done something similar in the past with a tap interface, but it was not very convenient, as you need to bring your own DHCP server or use manual configuration.

So, by reading the fine manual, I found an option I had not heard about before: restricted=yes on the user network mode.

It makes QEMU create a virtual network, with the usual DHCP server and connection to the host, but without Internet access.

In addition, it is possible to specify various guestfwd options.

Sadly, the forward mode opens only one connection when the machine boots. Therefore, if you want to forward every new connection, you will have to go through netcat or a similar program. For example, I used this option to redirect connections to 10.0.2.100 to an HTTP server I created with Python:

-nic 'user,model=virtio-net-pci,restrict=yes,guestfwd=tcp:10.0.2.100:80-cmd:netcat 127.0.0.1 8000'

And that was enough for me to pass a few files without using Samba or swapping isos.

Qualche esperimento con Bochs

Contestualizzazione

Il primo computer che abbiamo avuto a casa, a partire dal 1999, era un Pentium III Katmai a 450MHz, con 64MB di RAM SDRAM.

Io al massimo ci facevo qualche disegnino con Paint, però ho ancora ricordi di quando mio padre cercava di fare andare qualcosa, con i vari wizard di Windows 98 e la loro grafica. Quel ricordo è aumentato dalle figure che ero solito trovare nei vari manuali di vari pezzi, o in riviste e libri su computer, fino a una decina di anni fa.

Dopo aver ottenuto quel computer tutto per me, ci avevo cambiato OS, e non ho mai usato veramente tanto i Windows più classici, ho cominciato a smanettare soprattutto con Windows XP, quindi già dopo una prima svecchiata della grafica. Tuittavia qualche volta mi tornano in mente quelle schermate, e mi viene voglia di fare una specie di retrocomputing.

Fino a mese fa avevo diversi computer vecchissimi ottenuti in vario modo, o perché qualcuno se ne voleva disfare, o una volta anche perché i genitori della ragazza di un mio amico avevano comprato un container in un’asta e non sapevano cosa farsene di quei computer.

Sarebbero stati ottimi per riprovare appunto vecchi sistemi e software, però mi occupavano un sacco di spazio, non ci facevo praticamente mai niente, e anche quelle 2-3 volte che le ho fatte mi sono spazientito dopo un po’ perché quelle macchine sono comunque davvero molto lente. … [Leggi il resto]