A Conegliano, una città vicina a dove vivo io, la seconda per estensione nella provincia di Treviso, un ragazzo di 16 anni si è suicidato per delusione amorosa.
Cavolo, già la notizia è brutta anche perché già per tentare il suicidio bisogna “essere crudi”, però la cosa che fa più fa riflettere è anche come si è suicidato: sparandosi con la pistola del padre.
Mi dispiace dirlo, ma ancora una volta è un caso in cui un’arma da fuoco tenuta in casa non è stata usata, per come piace dire a chi la detiene, a scopo di difesa.
Dire che un’arma è una difesa è alquanto scorretto, infatti molte volte chi la ha per questo scopo la usa per compiere un delitto (vedi uccisione moglie/marito, etc).
Al ragazzo gli è stata data l’occasione in mano.
È vero che ho sentito altri casi di suicidio fatti per esempio per impiccagione e che l’uomo è precario, però questo ragazzo sapeva dove il padre teneva l’arma e alla fine ha premuto il grilletto.
Chissà il padre quanto pensa ancora che serve per difendersi quella pistola.