Piero V.

Chromium: spiegati i problemi con l'aggiornamento [su Debian]

Recentemente sono stati tempi un po’ duri per Chromium su Debian: disallineamento delle versioni amd64/i386, dipendenze non aggiornate (stessa libreria, nome diverso) e infine una serie di “effetti collaterali” che potrebbero sembrare dei bug, tra cui font che non coincidono più con quelli di sistema, nonché problemi con flash, java, GNOME Shell integration etc…

Sul bug tracker di chromium è stato aperto l’issue 37824, e tra i vari commenti è emerso il vero problema, se così si può definire: l’introduzione di Aura con l’aggiornamento di chromium alla versione 35.x.

Come si può vedere sul design document, questo è un nuovo sistema per il rendering, il cui obbiettivo è avere un’UI ricca, che usi la GPU e cross platform ma che allo stesso tempo utilizzi il massimo delle performance di ogni piattaforma.

Fino a qui tutto bene, ma ciò va a discapito di due cose, che a loro volta generano il bug: è stato ufficialmente eliminato il supporto dei widget di sistema, ma soprattutto di NPAPI. … [Leggi il resto]

Download video in streaming flash con Python

Un tempo su Linux si poteva trovare un video guardato in streaming direttamente nella directory /tmp.

In seguito, con degli aggiornamenti, flash scaricava il video sempre lì, ma veniva eliminato, anche se fisicamente presente.

Per ritrovarlo bastava trovare il processo dell’implementazione flash del browser, solitamente con ps aux | grep flash e così si trovavano i possibili pid.

Andando a vedere nella directory /proc/pid/fd, si trovavano tanti link, uno di questi a un file tipo /tmp/Flash.... In seguito si poteva trattare quel link come se fosse un file normale, quindi riprodurlo, passarlo a mencoder o ffmpeg etc… Se volevate copiarlo dovevate aspettare che il browser avesse finito di scaricare il video!

In seguito sembrava essere scomparsa anche questa possibilità, ma oggi mi sono accorto che è tornata, quindi vi lascio un breve file in python che permette di trovare automaticamente i vari file:

#!/usr/bin/env python
import os

for pid in os.listdir('/proc'):
	if not pid.isdigit():
		continue

	fdpath = '/proc/' + str(pid) + '/fd'
	try:
		fd = os.listdir(fdpath)
	except:
		continue

	for fid in fd:
		try:
			# Not a link? Raise exception
			fname = os.readlink(fdpath + '/' + fid)
			fname = fname.strip()

			if fname.lower().find('/tmp/flash') == 0:
				fname = fname.split(' ')[0]
				print fdpath + '/' + fid + ' => ' + fname

		except:
			continue

Questo script è stato scritto molto velocemente: cerca di andare in tutti i pid e di trovare i vari link. Se contengono la parola flash stampa il link e la destinazione. So che si potrebbe fare una cosa migliore ma in questo caso preferisco fare lo script kid 😊 .

Lo rilascio nel pubblico dominio.

Comunque se volete scaricare video da siti come youtube ed altri, vi consiglio di non adottare questo metodo ma di usare direttamente youtube-dl, che è fantastico!

HP, EFI & Dual Boot

Contestualizzazione

Se vi interessa solo la soluzione del problema, guardate più in basso.

La settimana scorsa il portatile che girava per la casa, il Packard Bell di cui avevo già parlato, è morto, confermando la mia tesi sulla casa produttrice: meglio evitarla! Penso sia andato il BIOS, perché del monitor si accende solo la retroilluminazione, la ventola non gira e la CPU non scalda neanche.

Così abbiamo parlato un po’ in famiglia e abbiamo deciso di prenderne uno per sostituirlo.

Il budget era limitato, perché d’altronde non volevamo un computer potente, visto che ci serve solo per cose semplici come suite d’ufficio e navigare su internet, più alcune volte compiti un po’ più gravosi. Di sicuro un requisito non era una scheda grafica potente.

Abbiamo girato un po’ per i vari negozi della zona e la scelta è ricaduta su un HP 15D002SL.

Il computer è dotato di un Core i3 3110M (2,4GHz), 4GB di RAM, 500GB, scheda grafica incorporata, scheda ethernet e wireless della realtek, una USB 3.0 (e 2 2.0), Windows 8.1.

È costato 399€ e per quella cifra trovavo solo dei Pentium e dei Celeron, o altrimenti degli i3 della famiglia U, quindi con un clock più basso (tipo 1,66GHz), perciò come rapporto qualità-prezzo è stato il migliore che ho trovato. … [Leggi il resto]

Heartbleed

OpenSSL è una delle librerie più diffuse per la crittografia, è usata da tantissimi software, inclusi Apache, OpenSSH, OpenVPN etc…

Recentemente si è scoperto che le release degli ultimi due anni soffrivano di un bug nell’heartbeat, chiamato Heartbleed.

Questo bug, in pratica, permette di ottenere i dati rimasti in memoria, tra i quali anche la chiave privata di un sito, rilasciata normalmente da autorità di certificazione dopo aver controllato documenti su documenti che verifichino l’identità del richiedente.

È un durissimo colpo, il 66% dei siti web era vulnerabile: Google (con tutti i suoi prodotti, inclusi Android 4.1 e 4.1.1), Facebook, Wikipedia e persino Microsoft, sebbene sia software libero, ne erano affetti!12

Lo è sia per tutte le tecnologie che usavano versioni infette della libreria, che, penso, per il progetto OpenSSL in sé.

Molti siti e software importanti hanno già rilasciato le patch, Debian ha addirittura rilasciato la patch il giorno stesso e il giorno dopo una serie di ISO di Wheezy corrette, aggiornando addirittura il numero di versione. … [Leggi il resto]

Huawei Ascend Y530

Aggiornamento: dopo alcuni mesi di utilizzo, vi sconsiglio di comprarlo, in quanto 512MB sono veramente pochi.

Nonostante la mia mentalità anticonsumistica, sono arrivato al punto di cambiare il mio Nokia 5800 con un qualcosa di un po’ meglio.

Come telefono faceva ancora il suo dovere, però ormai si sentiva l’età: dopo che ci avevo installato Whatsapp, tra l’altro dovendolo modificare in modo da poterlo installare direttamente sulla SD, il telefono faceva poco altro, non si poteva praticamente neanche usare il browser senza che si bloccasse. Whatsapp stesso si bloccava mentre scrivevo messaggi.

L’altro grande problema era che lo schermo aveva già da mesi una macchia di pixel tutti neri, che col tempo si era ingigantita, e se ne stava formando un’altra.

Insomma, basta telefoni che si bloccano, schermi non del tutto visibili, modifiche alle applicazioni per poterle adattare e touch resistivi: ho deciso che era ora di cambiare, spostandomi sul versante Android.

Ero indeciso se prendere “addirittura” un telefono col 4G, come il Vodafone Smart 4G, oppure no. Alla fine però ho pensato che ancora non è una tecnologia determinante, e che per quando lo sarà i prezzi si saranno abbassati, cosicché potrò cambiare di nuovo telefono 😊 . … [Leggi il resto]