Dopo poco più di 3 anni che mi sono laureato in “ICT for Internet and Multimedia”, ho deciso di abilitarmi come ingegnere. Il mio corso di laurea è andato a sostituire Ingegneria delle Telecomunicazioni all’università di Padova, ma appartiene alla stessa classe (LM27). Quindi, consente di diventare Ingegneri dell’Informazione.
Con la pandemia, dal 2020, è stata rimossa la prima prova scritta. E, anche per il 2022, l’esame si è svolto ancora con un’unica prova orale a distanza.
Personalmente, spero che rimanga così anche per il futuro. In primo luogo, secondo me, è molto più comodo. Poi, da almeno un anno si sente parlare di laurea abilitante anche per ingegneria. Se ho ben capito, d’ora in avanti, la discussione della tesi dovrebbe garantire anche l’abilitazione. In caso, mi sembrerebbe più giusto che anche chi non ha avuto questa possibilità abbia solo una discussione orale, senza lo scritto.
Molti temi degli scritti delle precedenti sessioni erano stati resi disponibili pubblicamente. Invece, le informazioni su questa modalità sono abbastanza scarse. Quindi ho deciso di scrivere questo articolo sperando di fare cosa gradita ai candidati (e di poter parlare apertamente della mia esperienza).
Come numeri, quest’anno, a Padova, per l’intero settore dell’informazione, sezione A, ci sono stati una trentina di candidati alla prima sessione, ed eravamo una settantina alla seconda appena conclusa.
Peripezie burocratiche
In realtà, io stesso avrei voluto partecipare alla prima, ma sono stato escluso. Il motivo è che dopo aver completato tutti i pagamenti, mi sono dimenticato di stampare la ricevuta, firmarla, scannerizzarla e rinviarla. La cosa è un po’ imbarazzante, ma è stata totalmente colpa mia: nel regolamento c’era scritto esplicitamente e sono stato troppo superficiale nel rileggerlo.
Il giorno dopo della scadenza, un venerdì alle 13:45 sono stato chiamato dall’addetta agli esami, una delle poche chiamate a cui non ho risposto, negli ultimi mesi. Ho provato a richiamare meno di mezz’ora dopo, ma lei aveva già smesso di lavorare. Il lunedì successivo, prima ancora delle 8 della mattina, mi è arrivata l’email dell’esclusione.
Quindi, qualora voleste fare questo esame anche voi, vi raccomando di stare attenti a questa cosa. Di sicuro, Uniweb, cioè come chiamano a Padova la loro istanza di esse3, non ha aiutato. Dopo aver concluso la procedura di preimmatricolazione online, mostra un messaggio per cui sembra che non ci sia più nient’altro da fare.
Peraltro, ho sempre pensato che quella piattaforma avesse gravi problemi di usabilità e continuo a pensarlo. Una volta, da studente, ho anche inviato un’email in cui mi lamentavo dei vari problemi. Non ho mai ricevuto una risposta 🙈️.
Dal canto mio, continuo a sperare che in futuro si riescano a superare queste formalità. E non penso che nessuno paghi una marca da bollo, 60€ alla regione, 50€ all’Agenzia delle Entrate, 318€ all’università e una seconda marca da bollo per poi non dare un seguito.
Sebbene mi fosse stato assicurato che quanto pagato sarebbe rimasto valido per la seconda sessione, arrivato il momento, i sistemi di Unipd mi hanno generato un secondo MAV per i 334€ 🤑️. Dopo l’esperienza passata, non ho aspettato troppo e ho contattato l’ufficio post-lauream, da cui mi hanno confermato che era un errore che avrebbero sistemato loro. Così, l’11 ottobre, ho avuto la conferma di essere ufficialmente e correttamente iscritto alla sessione 🎉️.
In tutto ciò, ho anche scoperto come Unipd gestisce la PEC: un unico indirizzo, che finisce ad un ufficio protocollo centrale. Lì devono poi smistare la corrispondenza ai vari uffici.
Se non avessi avuto questa difficoltà, non so se avrei mai ricevuto un qualsiasi genere di feedback 😣️.
I compiti per casa
La successiva comunicazione, un’email dalla presidente della commissione, è arrivata il 5 novembre, ovvero 12 giorni prima dell’inizio della sessione.
Ci chiedeva di produrre delle slide: un primo set per parlare del percorso di laurea e dell’eventuale tirocinio, e un secondo per presentare un’ipotetica idea “innovativa” a degli investitori 🤔️. Come tempistiche, ci venivano dati fino a due giorni prima della data fissata per il colloquio (l’enfasi è mia). Ci preannunciava inoltre che l’esame sarebbe stato diviso in tre parti, le prime due per le presentazioni ed eventuali domande, poi un’ultima di sole domande, senza slide di supporto.
La cosa mi ha mandato un po’ in panico, perché non sapevo come funzionasse questo esame. Avevo trovato in rete delle domande tipo chieste al politecnico di Torino, ma nulla riguardo Padova. Non mi sarei mai aspettato la richiesta di inventare un progetto e sono entrato in un blocco creativo per qualche giorno.
Inoltre, inizialmente non avevo dato troppo peso a quel “data fissata”, e l’email non anticipava dove si sarebbero potuto trovare le date (il calendario è stato pubblicato solo l’8 novembre, quindi solamente in seguito a quell’email). Nemmeno Uniweb aveva informazioni.
Personalmente, me ne sono accorto solo il 12. Ormai pronto ad inviare il materiale, ho voluto rileggere la consegna diverse volte per essere sicuro di non sbagliare niente, almeno a questo punto 😄️. Al che ho avuto autonomamente l’idea di controllare il sito dell’Unipd. Mi sembra ci sia stato un problema comunicativo da parte dell’università o della commissione.
La tendenza ad un minimo di comunicazioni è proseguita ulteriormente: non ho mai ricevuto una conferma della ricezione delle mie slide. E io sono un po’ ansioso, quindi, ad un certo punto, mi sono immaginato uno scenario in cui, una volta collegato, mi dicessero di non aver ricevuto le mie slide, o che non andavano bene, e si rifiutassero di farmi fare l’esame 😵️.
Un’altra cosa che mi aveva lasciato perplesso è che nella mail delle istruzioni dicevano che l’esame sarebbe durato un minimo di 45 minuti per legge, ma i candidati erano stati schedulati a distanza di 20 minuti.
L’esame effettivo
La risposta è arrivata il giorno dell’esame. Come anticipato, si è svolto tramite una video chiamata. O meglio, l’esame era diviso in tre stanze di Zoom, una per ogni parte, ciascuna con il candidato e due esaminatori. Quindi, una vera e propria pipeline.
La prima parte è stata, come previsto, l’identificazione del candidato e l’illustrazione del percorso universitario.
La seconda, invece, è stata la presentazione di quell’idea “innovativa”, con i relativi pregi, qualche dettaglio tecnico e riferimenti al corso di studi.
Io mi sono inventato una specie di Excel 365/Google Sheets, però dotato di uno schema. In altre parole, un’applicazione web collaborative cloud per la gestione di database estremamente user-friendly. Un servizio molto simile e già esistente potrebbe essere Airtable, però non l’ho mai provato. Anche Google ha da qualche mese terminato una beta privata per un servizio probabilmente simile che diventerà parte di Google Docs.
Sono abbastanza sicuro che la mia idea non sia stata ben compresa. Uno dei professori della commissione ha detto che ci sono miliardi di servizi del genere, «il più famoso forse è Asana» (testuali parole). Non ho mai usato questo servizio, ma dalla descrizione mi sembra estremamente specifico per il project management o per la gestione del lavoro. La mia proposta invece era per un software di produttività generico, che offra funzionalità di modellazione per potersi adattare a molte esigenze diverse.
Sempre lo stesso ha cominciato a farmi domande come i prezzi che avevo ideato per il software e una stima del tempo di sviluppo e con che team.
Il prezzo del servizio probabilmente non lo deciderebbe un ingegnere. Le stime temporali, ahimè, sono una delle cose che mi vengono tuttora qualche volta richieste, ma non era stata esplicitamente richiesta nella consegna. Inoltre, personalmente le ritengo difficili da fare e penso richiedano esperienza lavorativa e del tempo dedicato all’analisi per essere affinate. Questo esame lo dovrebbe poter fare anche un neolaureato che non ha mai lavorato.
Per la terza parte, mi sarei immaginato qualche domanda riguardante i corsi seguiti durante la laurea, qualcuna nozionistica e qualcun’altra più di ragionamento. Un po’ come le domande che ho linkato sopra.
Invece mi è stato chiesto di rispiegare molto velocemente il progetto, ma penso sia stato capito meglio, in questa fase. Poi è stato usato come base di partenza per qualche domanda abbastanza specifica.
Non so come siano stati suddivisi i punteggi. Io sono passato con il minimo, e ritengo di aver capito il motivo. Ammetto di aver parlato di una cosa di cui normalmente non mi occupo, non una scelta particolarmente furba. Ma con una consegna così generica ho fatto fatica a inventarmi qualcosa. Non mi aspettavo nemmeno che l’idea avrebbe avuto tutta questa importanza.
Ho ricevuto la conferma di essere passato in serata, ma il voto deve essere ancora pubblicato ufficialmente. Immagino debba prima passare attraverso il protocollo perché, una volta pubblicato, potrò cominciare a fare autocertificazioni di avere l’abilitazione. Posso comunque dire che sia andata anche questa, e questo è ciò che più mi importava. Il prossimo passo sarà l’iscrizione all’albo, ma ho solo letto velocemente le istruzioni, per il momento.