Da molto tempo in alcuni computer sto utilizzando LightDM anziché GDM.
Entrambi sono due gestori di display, ovvero permettono il login grafico e controllano il server X. Il primo è nato con lo scopo di essere leggero, permette una personalizzazione in HTML ed è diventato la scelta predefinita di Ubuntu già da alcune versioni, il secondo è quello ufficiale di GNOME.
Su Debian GDM3 è ancora il DM predefinito per chi ha GNOME, però mi sembrava lento all’avvio, perciò avevo deciso di cambiarlo.
Da tempo, però, pensavo di tornare a GDM perché non mi sembrava più così male come tempi d’avvio, inoltre non era stato rimosso dall’avvio e ad ogni boot veniva fuori il messaggio che era disabilitato.
Una cosa che poi mi seccava parecchio, riguardo LightDM, era che ad ogni aggiornamento dovevo ripristinare l’opzione di visualizzare la lista degli utenti anziché mettere lo username ogni volta, anche se magari esisteva un modo per fare file di configurazione separati dal resto.
Negli ultimi tempi ho avuto qualche problema con GNOME: non si montavano le unità di massa automaticamente e come ultimo bug non funzionavano più l’arresto del sistema o lo standby da parte dell’utente.
Provando mi sono accorto che era colpa di LightDM, probabilmente per alcuni cambiamenti riguardanti l’uso di systemd, un sostituto del vecchio init
ereditato da Unix e BSD.
Così ho deciso che non valeva più la pena tenere LightDM e sto pian piano ripristinando GDM nei vari computer.
Devo dire che il login è diventato molto stiloso, e quelli di Debian hanno voluto tenere la somiglianza a GNOME, mettendo come unico rimando alla distribuzione la swirl in basso. Saggia scelta.
Una delle critiche mosse da Linus al LinuxCON a Strasburgo, e in realtà anche da un mio amico da praticamente quando usa Linux, era rivolta proprio ai login grafici: per lui facevano tutti schifo 😊 . Però a me questo non pare male!