Mi è capitato di dover provare la CPU di un computer morto per vedere se funzionava, così l’ho messa sul mio computer vecchio che era compatibile. Ho potuto constatare che la CPU da provare funzionava, però al modico prezzo di rovinare la pasta termica della mia CPU che dopo l’ultima pulizia del computer era già in condizione precaria.
Infatti quando andavo nel bios a vedere la temperatura della CPU raggiungeva i 90°-100° dopo poco tempo.
Era la prima volta che facevo quest’operazione ed è stata traumatica: l’ho dovuta ripetere parecchie volte per trovare la quantità giusta e comunque la temperatura del BIOS era sempre alta e saliva in fretta, raggiungeva senza problemi i 60-70°.
Ad un certo punto ho deciso di non pensare tanto a cosa diceva il BIOS e di fare lo stesso il boot di Linux per vedere se saliva molto o no. Dopotutto questo BIOS riconosce solamente due dei 4 banchi di RAM installati, perciò può benissimo essere che abbia problemi.
Subito dopo aver fatto il boot ho riavviato per vedere la temperatura ed era scesa già molto e aveva ricominciato a salire. Mi pareva molto strano che con quel salire costante della temperatura subito dopo il riavvio il processore avesse potuto raffreddarsi così ho ripreso a usare il computer più o meno normalmente.
Ho trovato perciò un’estensione per GNOME Shell con cui monitorare la temperatura. Purtroppo con lm-sensors non funziona mentre con i file penso trovi la temperatura della Radeon. Comunque sia ho provato un po’ a vedere col comando sensors
e la temperatura non supera mai i 65°C, neanche se il computer è sotto sforzo e solitamente è a meno di 50°C. Comunque so già come modificare l’estensione affinché usi lo stesso lm-sensors.
Perciò per il momento mi fido a usare lo stesso questo computer, anche perché funziona come al solito.