Ho appena letto su wired.it un articolo che parla dell’asta per le frequenze 4G e tra i molti particolari in realtà è stato quello dell’attuale uso delle frequenze all’asta: le TV locali “che presto passeranno al digitale terrestre”.
Secondo altre fonti invece sono già in digitale quelle frequenze… Boh, in realtà non so, comunque il punto non è questo…
La vera domanda è: “Tutto ciò è un fatto veramente positivo?”
In realtà dipende da come lo si vede.
Di sicuro l’Italia ha bisogno di mettersi alla pari con gli altri paesi per quanto riguarda internet, anche se il futuro è nel collegamento in fibra ottica.
C’è però da dire che se la copertura non sarà efficiente e il servizio sarà simile all’attuale generazione, allora possiamo pure rinunciarci: non ho sentito nessuno felice delle chiavette internet.
Inoltre togliere frequenze alle emittenti locali vuol dire eliminare punti di vista differenti dalle grandi TV di Stato.
Qualcuno ha parlato di imperi mediatici?
Comunque devo dire che in certe TV locali ci sono sempre e solo televendite, oppure sono estremamente della parte opposta alla mia. Inoltre certi canali si ripetono: io nella mia TV avrò 10 “Rete Veneta”.
Se dovessi schierarmi per forza, quasi quasi sceglierei Internet: anche internet è un mezzo di comunicazione, lo sappiamo tutti, ed è molto efficiente.
Qualora la connessione in Italia dovesse diventare di un certo livello si potrebbe aprire una via per l’IP TV e forse le emittenti potrebbero anche crescere [di numero].
Tuttavia bisogna anche pensare a questo: chi ci rimette nel progresso tecnologico? Tralasciando l’eco-sostenibilità e l’inquinamento che danneggiano tutti, ci sono gli anziani.
Mio nonno tra 15 giorni compie 94 anni e, se è riuscito a passare al digitale terrestre un po’ col mio aiuto e con quello di mio padre, un po’ perché ha una mentalità aperta, non so se sarebbe capace di passare all’IP TV o alla sostituzione della linea telefonica con la fibra e il VoIP… soprattutto considerando che il suo telefono è ancora di quelli con il disco girevole 😁
2 commenti
C'è anche da dire, anche se vado lievemente fuori tema, che col passaggio alle nuove tecnologie gestito all'italiana, molti servizi attuali cesseranno perché non preparati al salto tecnologico. E non sto parlando delle piccole realtà locali.
Faccio l'esempio: In toscana si passa al digitale terrestre a novembre (data anticipata perché inizialmente prevista per la metà del 2012). Bene, in provincia di Pisa, e quindi anche a casa mia, i canali rai non si ricevono su DTV ma solo sull'analogico.
Smetterò quindi di poter guardare la TV nazionale per la quale siamo OBBLIGATI a pagare una tassa per poterla vedere.
Opinioni in merito?
Comunque è vero, ogni volta che si parla delle “povere tv locali” che non hanno potere, non possono permettersi di competere coi grandi canali ecc ecc, prima di schierarsi (politicamente, perché questa è solo una lotta politica) bisognerebbe guardare quel dato canale per una giornata intera. Poi, molto probabilmente, chiunque sarebbe dell'opinione a chiudere l'emittente. Non piace a nessuno guardare tutto il santo giorno televendite, maghi e hotline!
Guarda, come sai io sono della provincia di Treviso e il passaggio al digitale l'ho effettuato mi pare alla fine di novembre/inizio dicembre.
La RAI è l'ultima che passa al digitale: io sono dovuto rimanere una settimana senza rai due e rai tre (mi dispiace soprattutto per quest'ultima, che forse è il miglior canale italiano). Però da altre parti la prendevano subito dallo switch off, perciò non preoccuparti, al massimo resterai senza rai fino a quando la zona attorno non si sistema (da me si è dovuto sistemare mi pare o il Piancavallo dove c'è il ripetitore o Belluno).
Comunque l'unica emittente locale che a casa mia un po' si segue è Antenna 3, che per fortuna ha poche televendite e due ore di TG Locali divisi per provincia.
Ah, comunque, sempre riguardo alla velocità dell'Italia nel cambio, pare che la vendita delle frequenze sarà rallentata dall'ammontare dei soldi che lo stato vuole: per le compagnie telefoniche è troppo alto.